21 giugno 2010

Cronaca di un mattino catodico

Schermata Rai

Ci sono io che guardo un gruppo di anziani che guardano la televisione. Sullo schermo un programma che elenca tutti i possibili mali patibili dal corpo umano, rateizzati in un numero indefinito di puntate. L'Ipocondriaca osserva a occhi sbarrati, quasi non respira per paura di perdersi quella parola che potrebbe salvarle la vita. Il luminare di turno sciorina le sue spiegazioni e lei inizia già ad avvertire quei leggeri dolori che sono presagio di catastrofe. Lui elenca i sintomi e lei risponde a tempo tastandosi leggermente una gamba, osservando meglio una macchia sulla pelle della mano, testando con piccoli movimenti la flessibilità delle giunture. La bocca si muove in silenzio, forse ripetendo le informazioni appena assorbite, forse lasciandosi andare nell'ultima preghiera.
Il Burbero sfoglia rumorosamente il giornale, borbottando qualcosa su questo genere di trasmissioni e sulla gente che le segue.
Pubblicità.
Passa il promo di un programma finalizzato a raccogliere fondi per non so quale progetto di chiaro indirizzo cattolico. E' a quel punto che noto il Commentatore. Inizialmente non vi avevo fatto caso, ma ora è lì, lanciato in una concitata spiegazione riguardante l'importanza di queste iniziative, non si può non notarlo.
Inizia il programma successivo: Forum.
L'attenzione generale torna a concentrarsi sulo schermo, il silenzio che accompagna la sigla ha qualcosa di sacrale. Questi non sono semplici fan, sono uno stuolo di adepti. Solo l'Apatico, in un angolo, sembra non essere toccato dalla cosa, continuando a fissare la pioggia battente oltre la porta a vetri. D'altra parte nulla sembra toccarlo.
Dopo le prime brevi fasi rituali di presentazione entrano i primi due protagonisti. Attori mediocri che interpretano persone mediocri, il risultato finale è abbastanza verosimile. il Padre paga il figlio per studiare, la Madre non vuole. Si litigano l'affido. Il Commentatore non aspettava altro. Si lancia, col suo accento toscano, nella spiegazione di come il Padre abbia torto marcio, come non abbia idea di quali siano i giusti sistemi educativi da adottare. Che poi un ragazzetto di quell'età con dei soldi in tasca chissà cosa può fare, al giorno d'oggi. Il Burbero esce e si incolla al filtro di una sigaretta. Lascia dietro di sé una scia sussurrata di improperi contro la pioggia, il mondo, Dio e gli uomini.
Dal gruppo delle Petulanti si levano sguardi di disapprovazione.
In tv i genitori hanno passato la staffetta al caso successivo: Lei1, giornalista, ha pubblicato sul giornale locale notizie (riguardanti il proprio padre) in cui rientra Lei2, seconda moglie del padre. Lei2 sostiene che la sua privacy sia stata violata e chiede un risarcimento. Il Commentatore, ormai protagonista indiscusso della situazione, quasi non prende il respiro per la fretta di iniziare a parlare. Difende Lei2, che le cose che riguardano la vita privata di una persona non andrebbero mica raccontate in giro. Ma tanto si vede che tra quelle due non scorre buon sangue, e chissà che storie ci sono sotto. Quell'accento toscano sta iniziando ad infastidirmi. E pensare che finora l'avevo sempre trovato simpatico. L'Informato invoca la legge bavaglio.
Arriva in telegiornale. Inaspettatamente il Commentatore si alza dalla sedia, raccoglie la sua vuvuzela di plastica rossa e se ne va. Ha tredici anni.
Sono mattinate come queste che mi fanno pensare che l'Italia, come paese intero, sia totalmente spacciata.

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