Al via sulla rivista on-line Domani la nuova rubrica "Sotto tiro". Una serie d'interviste a giornalisti che fanno troppo bene il loro lavoro, ponendo parole dove si vorrebbe silenzio, e per questo vanno zittiti. Storie di mafia ma non solo, sarebbe un'Italia utopica quella in cui solo i criminali avessero qualcosa da nascondere.
La storia di Saviano la conoscono tutti, elevata ormai a fenomeno mediatico, ma dietro di lui si muove una schiera di colleghi dotati di minor fama e, spesso, molta meno fortuna.
A fare chiara mostra della situazione è il recentissimo rapporto Ossigeno 2010, documento annuale stilato dall'osservatorio stabile istituito dall'Ordine dei Giornalisti e dalla Federazione della Stampa la cui attenzione è puntata su tutti i casi italiani di giornalisti minacciati e notizie oscurate. Il materiale non manca.
"Sotto tiro" parte con Josè Trovato, giornalista siciliano che a Leonforte faceva troppa attenzione alle vicende di un mafioso locale. E la cosa non piaceva per niente.
L'intervista QUI.
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