Noi non ci siamo abituati. O almeno viviamo l'informazione in modo malato, come uno schieramento con cui stare, una trincea da difendere. Negli USA funziona diversamente. Tante cose funzionano peggio, ma almeno lì l'informazione ha un ruolo serio. Sì, spesso schierato, ma schierato su molto più di due fronti, è un'informazione di quelle che manco ci immaginiamo, è l'informazione di un paese civile. Sull'effettivo livello di civiltà degli Stati Uniti ci sarebbe poi molto da questionare, ma per una volta atteniamoci a questo ambito.
E' il giorno del ritiro delle truppe statunitensi dall'Iraq. Sempre che ritiro si voglia definire il lasciare di stanza 50.000 soldati per indefiniti "scopi civili", per non parlare dei 7000 contractors privati, i cui scopi restano indefiniti a priori. Comunque in questa data il New York Times, pubblica una bruciante photogallery che racconta sette anni di guerra irachena. Sette anni. Pareva meno. Il tempo vola quando non ti piovono bombe in testa.
Facendio ciò il NYT esplicita due principi basilari del (foto)giornalismo moderno:
- - L'informazione ha un imprescindibile ruolo sociale.
- - Non sempre le parole sono indispensabili per spiegare al meglio le cose.
Quindi basta frasi, che parli l'obiettivo.
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