14 maggio 2010

La gabbia dell'anima

carcere

La gente ha un sacco di motivi per ammazzarsi. Può essere disperata per una storia finita, scoprirsi imprigionata nella spirale della routine, rendersi conto della reale irraggiungibilità del suo sogno più grande. Questo rimanendo sul piano spirituale. Poi ci sono anche il conto in rosso e il mutuo da pagare, l'inferno coniugale, il brutto voto a scuola, la semplice stanchezza di vivere, etc... Tutte cose già viste.
Succede che però magari hai 28 anni e sei una persona sostanzialmente a posto, che se la passa abbastanza bene, addirittura un tipo solare, dicono. Succede che una sera ti chiudi in macchina e decori la tua testa con un foro nuovo, sponsorizzato direttamente dalla tua pistola d'ordinanza.

A quel punto la brava gente si sgomenta, parte coi "maddai", i "maccome" e gli intramontabili "nonavevamotivoperfarlo". Che magari aveva scambiato la pistola col phon.
Poi qualcuno fa caso al lavoro che fai - facevi - e si rende conto che non è che sei proprio l'unico l'unico che non aveva motivo per farlo. Anzi, a non avere motivo per farlo nelle ultime due settimane sono stati anche altri due. Sei addirittura il sedicesimo ad essersi ammazzato senza motivo negli ultimi due anni. Tra quelli del tuo mestiere, si intende.

Perchè sì, fai un lavoro difficile, non c'è dubbio. Le carceri, come tutti i luoghi di reclusione, sono un inferno. Sia di qua che di là dalle sbarre. Come se non bastasse poi anche qui ci sono i tagli ai fondi, dimezzati nell'arco di 3 anni. Aumentano i detenuti e si assumono sempre meno guardie, le celle sono strette, i locali fatiscenti, pessima l'assistenza sanitaria. I carcerati non sono bestie. Sanno quali sono i loro diritti, protestano, pretendono. Sei tu che poi devi gestire queste situazioni. C'è chi annega la tensione nell'alcool, chi massacra di botte i detenuti e a volte magari esagera un pelo. E chi si pratica un foro in testa con la pistola d'ordinanza, in macchina, una sera.

Ma, a pensarci bene, si sta comunque meglio di qua dalle sbarre. Chi ci sta dietro tende a togliersi la vita un po' più spesso. Sarà che non c'è un gran che da fare durante la giornata. Magari poi si sta un po' più larghi nell'aldilà. Che tanto un inferno vale l'altro.

Nessun commento:

Posta un commento