25 aprile 1945:
"Nella giornata odierna la gloriosa armata statunitense ha liberato le città di Torino e Milano. I giovani soldati rimasti sul campo non sono caduti inutilmente. Nei tempi a venire costoro verranno gloriosamente ricordati per il loro sacrificio. Si apre ora per l'Italia una nuova era di pace e prosperità, il pericolo della dittatura comunista più non incombe sul destino del Paese."Questa è la cronaca di quel giorno di 65 anni fa. Se si avvicina bene l'orecchio la si può sentire risuonare nella testa di Edmondo Cirielli, presidente della provincia di Salerno in quota Pdl. Alcune emanazioni di questo sproloquio mentale storicamente discutibile sono però fuoriuscite dalla fucina cranica del suddetto amministratore, incollandosi sui manifesti stampati per celebrare la Liberazione. Manifesti che così recitano:
"... In questa ricorrenza, un pensiero va al sacrificio dei giovani soldati degli eserciti alleati ed in particolare a quello del contingente statunitense, immolati sull'altare di un'altra Patria per l'affermazione degli ideali di libertà e democrazia.
L'intervento dell'America nella nostra terra ha sancito un'alleanza che ha garantito un lungo periodo di pace e di progresso economico e sociale senza precedenti e ha salvato l'Italia, come l'Europa, dalla dittatura comunista..."
Si tralasci la discutibile costruzione sintattica. Il tutto si conclude con un generico ricordo verso chi ovunque ha sostenuto la Patria, aiutando la coalizione alleata.
Il manifesto integrale QUI.
A parte la fantasiosa rilettura storica, su cui non credo sia necessario soffermarsi, rimane un punto in sospeso: la Resistenza. Sebbene gli Alleati fossero già sbarcati in Italia, nel giorno del 25 aprile 1945 è l'insurrezione armata proclamata dal CLNAI a portare alla liberazione delle città del Nord Italia. Sono le forze partigiane a conquistare Milano e Torino, liberandole dal giogo fascista.
La rivisitazione della Storia è preoccupante. Certo, sicuramente rimarrà circoscritta ad una ristretta cricca faziosa e probabilmente entro sera si avranno dichiarazioni ufficiali volte a ridurre il peso della cosa. Questo evento segue però la cancellazione dai libri di testo della resistenza partigiana, va a confluire in un più ampio schema di riorganizzazione della memoria storica del Paese.
Prendiamo uno scolaro salernitano. A scuola, a meno che la professoressa di turno non decida di citare la Resistenza, impara che è stato il solo esercito alleato a liberare l'Italia. Dai manifesti celebrativi viene a sapere che gli statunitensi, protagonisti dei fatti, hanno addirittura salvato l'Italia dal pericolo rosso. Se i genitori di questo ragazzetto, a proposito o per disinteresse, non gli raccontano null'altro, ecco che il gioco è fatto. Il soggetto ignorerà totalmente la Resistenza. Allargare l'esempio a molti scolari in molte città.
Certo, non penso che ciò rientri in un complotto predefinito, la classe politica italiana del 2010 non possiede tali capacità di pianificazione. Ritengo piuttosto che il fulcro di tutto sia da ricercare nella stupida ostinazione, nella cieca faziosità. Quando un'appartenenza politica viene interiorizzata ad un livello tale da voler essere applicata a tutto, dalla storia al linguaggio allo sport, può provocare enormi danni. Senza per forza che ciò sia stato programmato. L'ottusità umana ha un potere molto più grande di quello che si può ritenere. Anche il potere di cambiare la storia.
io sono maligno e secondo me lo fanno apposta... il nano è subdolo...
RispondiEliminaAd ogni modo è grave la questione e credo ke sia giusto denunciarla!
Bravo Elicon