5 febbraio 2012

L'isola più a sud - parte2


...e cioè, questo post doveva andare avanti con Hobart che mi piace e poi non mi piace e poi mi piace ancora e alla fine non lo so se mi piace o no; doveva parlare dei pasti di Clemence che assomigliano tutti a colazioni e di come fossi più o meno riuscito a liberarmene e evviva e praticamente la biasimavo solo a tempo perso, tanto per gradire; poi parlavo magari di quel signore con una brutta tosse e con la tazza con su scritto Colin, che è il nome dell'uomo, non della tazza, che assomiglia incredibilmente a Giorgio Canali (l'uomo, non la tazza); parlavo degli asiatici che ho frequentato ultimamente, che le ragazze sono più aperte, mentre con gli uomini sembra un po' una questione tribale e fa un po' impressione e, alla fine di tutto questo, c'ero io a Bruny Island - atollo a sud della Tasmania - e questa cosa simpatica dell'isola a sud dell'isola a sud dell'Isola a Sud, che poi sarebbe l'Australia, e tutto si concludeva con questa inquadratura hollywoodiana di me che scrutavo la distesa d'acqua oltre la quale sta solo l'Antartide e tentavo, tentavo davvero, di vivere la magia del momento, ma poi alla fine non mi pareva avvincente sto gran che. Applausi.

O quantomeno il copione era all'incirca questo.

Poi però in Tasmania non c'è gran che lavoro ed è pure brutto tempo, quindi le uniche due attività praticabili in questo enorme e carino nulla, che sarebbero escursionismo e trekking, non si possono fare e quindi io aspetto i miei nuovi occhiali tipo Herry Potter e vado a Perth, e forse non mi dispiace nemmeno.

The end.

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