23 gennaio 2014

Cooperazione e Resistenza - INTERVISTA

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Il Servizio Civile Internazionale (SCI) è un’organizzazione laica attiva dal 1920 nel campo del volontariato e della cooperazione internazionale. All’interno di un panorama nazionale dominato dalle associazioni di stampo cattolico, è interessante vedere come lo SCI si approcci alle tematiche del volontariato e dell’attivismo in modo radicalmente diverso – a tratti eretico – rispetto a quanto viene solitamente dato per scontato. Abbiamo incontrato Riccardo Carraro, segretario di SCI Italia, per conoscerne meglio il punto di vista.

D - Ciao Riccardo. Partiamo subito con quella che è una caratteristica fondamentale del Sevizio Civile Internazionale: l’essere un’organizzazione slegata da valori confessionali. In una scena italiana dominata dalle associazioni di stampo cattolico, quali sono le problematiche (o i vantaggi) che SCI si trova a dover gestire?

R - Tra le problematiche di sicuro quella di non riuscire ad accedere facilmente a certe fonti di finanziamento, o non far parte di consorzi di associazioni cattoliche che riescono ad esercitare una advocacy importante. Molti però sono pure i vantaggi. Tanti volontari ci ricercano proprio per il nostro dichiararci “laici” fin dalla prima pagina del sito web. Credo poi che il nostro essere liberi dall’immaginario “pietista-missionario” nella nostra comunicazione (dove non ci sono mai bambini affamati, lacrimosi o sorridenti, né persone che soffrono) sia apprezzato. Alcuni ci troveranno poco interessanti, ma sono convinto che in molti ci valorizzino proprio per questo.

D - Sul piano più generale: quanto è alto il rischio, per le ONG occidentali che operano nei paesi sottosviluppati, di riprodurre localmente rapporti di dipendenza pseudo-coloniali, che impediscono di fatto uno sviluppo indipendente delle popolazioni locali?

R - Il rischio è elevatissimo, e il problema è strutturale. Per come è pensata, organizzata e finanziata, la cooperazione allo sviluppo oggi non crea autonomia ma, al contrario, determina rapporti di dipendenza neocoloniali. Che fanno comodo sia a chi ...

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